Le parole della Provenza


Ecco alcune delle voci più interessanti da me selezionate in Les 100 mots de la Provence (le 100 parole della Provenza) di Marc Dumas. Corredate da foto e commenti personali (as usual)!


Si tratta di un libriccino della famigerata collana Que sais-je?, mini-guide su ogni argomento possibile e immaginabile - un po' la versione moderna e divulgativa dell'Encyclopédie.


Mistral (maestrale) - vento che scende impetuoso dalla Vallata del Rodano e che gli stranieri confondono spesso con gli altri 32 venti che soffiano sulla Provenza (tutti in stagioni diverse): lou Rousan, lou Vent di Damo, lou Manjo-Fango, lou Siroco, ecc. Nonostante il numero elevatissimo di giornate assolate, non è raro avere improvvise giornate di freddo a causa di questo capriccioso vento.  
Confermo che, specialmente tra febbraio e aprile, il vento può arrivare a compromettere anche attività "normali" come... andare a passeggio. Non solo: anche spostandosi in automobile il veicolo risente delle folate eccome (65 km/h). 
Ammetto candidamente di odiarlo.

Calanco (calanque)  - la Provenza ha circa 800 km di costa e punta molto sulla tutela ambientale. Nel corso del XX secolo il litorale provenzale ha assistito a una urbanizzazione massiccia che ne ha letteralmente stravolto la fisionomia. 
La parola calanque viene dal provenzale calanco (riposo, rifugio) - una pace sempre più minacciata dall'avanzata vertiginosa del turismo di massa...
Noi andiamo spesso a visitare i calanchi, uno spettacolo meraviglioso! I precipizi sono impressionanti e bisogna fare molta attenzione, specie se si viaggia con bambini piccoli (o adulti troppo curiosi, ehm).  
Di seguito la foto di un famoso calanco, a Ensuès la Redonne.

Alghe e tonni - in questa fetta di mare dal fragile ecosistema si sono acclimatate oltre 1000 specie vegetali che lottano strenuamente per resistere agli attacchi inferti dall'industria costiera (nonché dai rifiuti dovuti alla inarrestabile urbanizzazione). Da anni è presente un'alga, la Caulerpa toxifolia, che invade pericolosamente le coste minacciando l'intero equilibrio marino.
Il tonno è considerato l'emblema della pesca mediterranea. Si avvicina alle zone costiere e la sua carne è senza dubbio tra le più apprezzate: grassa, soda, ottima dal punto di vista nutrizionale (omega 3, vi dice niente?).
Io non so dove venga pescato il tonno della grande distribuzione, fatto sta che preferisco comprare il Rio Mare in Italia. Il tonno in scatola che si trova in Francia non mi piace molto. Troppo acquoso...

Re René (roi René) - l'immagine del cosiddetto "buon re René" è stata edulcorata da generazioni di storici che ne hanno deformato il personaggio fino a regalargli una reputazione del tutto immeritata. In realtà, roi René ha lasciato molto poco in eredità a parte qualche strana ossessione - che l'autore non nomina... - e una discreta attività di mecenate.  
Tanto rumore per nulla?


Vigne (verso la qualità) - sebbene in Provenza la vigna sia presente da prima dell'epoca romana, gli archivi riguardanti le vigne provenzali, la vinificazione e il consumo della bevanda sono abbondanti e dettagliati solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo. 
Oggi il re incontrastato dei vini provenzali è il rosé!
Adoro il rosé, alla faccia dei veri intenditori che non lo considerano un "vero vino" - a sentire mio suocero, gran collezionista di vini, il rosé non è "né carne né pesce", un vino ibrido insomma. 
Eccellente se degustato a temperature polari - e d'estate.


Lavanda - star incontrastata della regione, la lavanda viene raccolta sin dai "tempi dei tempi". Tuttavia, è solo recentemente che i coltivatori specializzati sono diventati distillatori, accedendo al rango di veri e propri industriali. 
Il fiore della lavanda colora e profuma il paesaggio da giugno in poi. La pianta necessita di un terreno secco e arido, meglio se in altitudine (tra 600 e 1200 m). Famosi e profumatissimi sono gli olii essenziali di lavanda. 
Ogni anno vengono prodotte 40 t di lavanda - il 50% della produzione nazionale. 
Le aziende principali si trovano a Grasse.

Pastis - il  pastis nasce nel 1935 circa, in seguito al divieto della vendita di assenzio romano. La parola sta a significare pasticcio, miscuglio, ecc. Oggi il pastis è il re incontrastato degli aperitivi provenzali.
A me non piace... preferisco di gran lunga il kir (a base di champagne ;-)



Bouillabaisse - è una zuppa di pesce della quale esistono infinite varianti. Piatto originariamente povero fatto con pesce di scoglio, è ormai diventato socialmente "trasversale" e pertanto apprezzatissimo. 
Il nome bouillabaisse deriva dall'occitano bolhabaissa, una parola composta dai due verbi bolhir (bollire) e abaissar (cuocere a fuoco lento).
A me piace molto, anche se preferisco la zuppa di pesce che si fa in centro Italia con sugo di pomodoro - ingrediente cui noi italiani siamo particolarmente affezionati.





Santon - sono le famosissime statuine in terracotta del presepe provenzale, rustiche e semplici nelle fogge, eppure carissime. La capitale è Aubagne, ma durante il periodo dell'avvento i mercatini di santons pullulano ovunque in Provenza.
Io le trovo esageratamente care e preferisco di gran lunga le statuine del Presepe italiane - anche se poi i francesi ci rimangono male quando dico che sono di plastica. 
Sopra ho inserito la foto del bellissimo presepe di Christian, classificato secondo al concorso regionale!


Immagine presa da Internet

Cézanne - (1839-1906) pittore nato e vissuto a Aix-en-Provence che lo ha eletto simbolo della città. Numerose le iniziative commemorative in Provenza; inoltre la fama internazionale della montagna Sainte Victoire è dovuta in gran parte ai suoi dipinti - v. immagine sopra.

Trovatori - sono poeti, scrittori, musicisti e giocolieri... la loro origine è misteriosa, ma a quanto pare non erano provenzali (!). Provenivano dal sud della Loira e hanno adottato la lingua provenzale per i loro versi. Dante li celebra nella Divina Commedia e si ispira alla loro poetica. 
Tutti ricordiamo le magnifiche poesie dantesche dei tempi di scuola... ahia, botta di nostalgia.

Immagine presa da Internet

Erbe di Provenza - la tradizione delle erbe di Provenza nasce tra i cacciatori e i pastori provenzali che seppero in seguito trasformarsi in sapienti distillatori e droghieri. 
Confesso di usarle poco - tuttavia, rimangono uno dei regali preferiti da riportare in Italia (o in Germania) durante le feste natalizie.
 
Provenzalmente vostra, 
p@rpra 
 


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